Ales - Museo diocesano

Ales - Museo diocesano

Indirizzo
Piazza Cattedrale, 1
Comune
Ales
Informazioni orari
Orario invernale: ven-dom 10,00-13,00; 15,00-18,00 Orario estivo: ven-dom 10,00-13,00; 16,00-19,00. Il museo apre anche nei giorni festivi infrasettimanali su prenotazione
Prezzo
Intero: euro 3,00 adulti; Ridotto: euro 1,50
Sito web


Mappa

Note Storiche

Il Museo Diocesano di Arte Sacra di Ales è ubicato nell’ex Seminario Tridentino, pregevole edificio del XIX secolo. Le opere d’arte ivi conservate provengono in gran parte dalla Cattedrale di San Pietro di Ales, ma anche dalle parrocchie della diocesi. Sono presenti una splendida collezione di argenti liturgici (croci, calici, patene, ostensori) i più antichi  dei quali risalgono al XVI secolo, un prezioso corredo di paramenti sacri (piviali, pianete, casule) finemente lavorati e un ingente patrimonio di sculture lignee e dipinti che rappresentano, oltre che un’ininterrotta testimonianza di devozione nel corso dei secoli, un’espressione storico-artistica di notevole livello.  Fra le opere di maggior interesse si segnala la cosiddetta Predella di San Gavino Monreale (inizi XVI secolo) costituita da tre tavole lignee rinvenute negli anni Novanta del Novecento nella Chiesa di Santa Chiara di San Gavino Monreale durante le operazioni di restauro degli altari lignei del transetto dell’edificio. Completa l’esposizione dei manufatti un ricco apparato documentario conservato al primo piano dell’edificio e appartenente all’archivio storico diocesano. 

Immagini

ales museo1_01

 

Ales museo2_01

 

Ales museo3_01

 

Ales museo4_01

Principali Restauri

2000-2010: riqualificazione e riallestimento.

Bibliografia

P. Floris (a cura di), La Cattedrale di Ales: itinerario storico artistico, Mogoro, PTM editrice, 2019; I tesori della Cattedrale di Ales (secc. XV-XX): argenti sacri e documenti d'archivio, Ales, La Memoria Storica, 1997; M.G. Messina, Amoerri, ciambellotti e tabì, gli antichi tessuti del duomo di Ales, Spoglio 1999, in Biblioteca francescana sarda, 8 (1999), p. 283-322; I. Farci, Maestri marmorari liguri e lombardi attivi in Sardegna dalla metà del Settecento ai primi decenni dell'Ottocento, in Quaderni oristanesi, p. 51-52, 2004.