Archivio Villa Binaghi

La vita di un archivio si articola in tre differenti fasi: archivio correntearchivio di deposito archivio storico.

L’archivio corrente concerne la prima fase di vita dell’archivio. E’ costituito da tutti i documenti prodotti o comunque acquisiti dalle Aree funzionali inerenti al patrimonio architettonico, storico artistico e demoetnoantropologico dell’Istituto, relativi agli affari correnti, ossia in corso di trattazione.

L’archivio di deposito riguarda la seconda fase di vita dell’archivio. Conserva i documenti relativi ad affari e procedimenti esauriti ma non ancora destinati istituzionalmente alla conservazione definitiva. In questo periodo si conservano i documenti che in seguito potranno essere soggetti allo scarto, ma che sono ancora indispensabili all’amministrazione perché possono servire per fini pratici.

L’archivio storico appartiene alla terza fase di vita dell’archivio. E’ destinato alla conservazione permanente del materiale documentale ma, come l’archivio di deposito, può ancora essere utile per fini pratici.

ll nostro archivio documenti iniziò ad avviarsi con l’istituzione dell’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti, nel 1891.

Nel 1907 furono fondati gli uffici deputati alla tutela del patrimonio, denominati Soprintendenze, che in Sardegna, come nel resto d’Italia, si susseguirono sotto svariate denominazioni: Soprintendenza ai Monumenti, alle opere di antichità ed arte, ai monumenti e gallerie, poi ancora alle antichità. Il nostro archivio fu ereditato dalle suddette Soprintendenze, che dipendevano dalla Direzione Antichità e Belle Arti del Ministero della Pubblica Istruzione sino al 1975, anno in cui Giovanni Spadolini Istituì il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali che doveva contemplare un’efficace struttura organizzativa volta alla tutela del patrimonio storico-artistico e ambientale. Fu quindi istituita la “Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici”, che continuò nel tempo a cambiare denominazione, sino ad arrivare all’attuale Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna istituita nel 2016, che deriva dall’accorpamento della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Cagliari e Oristano e la Soprintendenza Archeologia della Sardegna.

Il singolare carteggio che è presente nell’archivio documenti della SABAP si è originato in seguito all’intensa attività di tutela svolta nel territorio sardo da eminenti personalità, passate ormai alla storia, che dettero impulso a  una incisiva attività di tutela come Filippo Vivanet, che dal 1891 al 1905 diresse l’Ufficio Regionale per la Conservazione dei Monumenti, intraprendendo importanti azioni di inventariazione, catalogazione e investigazione dei manufatti storici disseminati sul territorio regionale, affiancato, e poi sostituito dall’ingegner Dionigi Scano che dal 1909 al 1923 presiedette la Soprintendenza ai Monumenti per le province di Cagliari e di Sassari. In seguito furono nominati Soprintendenti Antonio Taramelli (1924-1935), Teodoro Levi (1936-1938), Paolino Mingazzini, Raffaello Delogu, Gennaro Pesce, ancora Raffaello Delogu e Renato Salinas (1939 – 1958). Il Delogu di distinse per le operazioni di ricostruzione relative a  importanti monumenti che, nel 1943, a Cagliari furono profondamente danneggiati dai bombardamenti, come pure per la salvaguardia di importanti opere mobili che altrimenti sarebbero andate perdute.

Le fonti documentali presenti in archivio rispecchiano la diversa collocazione istituzionale che esso ha avuto da quando ha iniziato a prender vita fino ad oggi, l’evolversi della legislazione inerente la tutela dei beni culturali e la conseguente organizzazione delle Soprintendenze che nel tempo si sono avvicendate assumendo diversi nomi. 

L’attività di tutela sul territorio continua a essere attuata, nonostante molti ostacoli, dall’attuale  Soprintendenza che in virtù di una idonea competenza e professionalità emette incessantemente numerosissime dichiarazioni dell’interesse culturale di beni immobili e mobili, progetta e realizza interventi di restauro, conservazione e consolidamento dei beni Architettonici, storico-artistici e demoetnoantropologici, e mette in atto numerose altre attività, contribuendo  ad incrementare copiosamente il patrimonio documentale.

 

L’archivio documenti è organizzato secondo un criterio territoriale, per province e comuni,  e ordinato per soggetto e cronologia. E’ corredato da un elenco cartaceo e da un database attualmente ad uso degli operatori interni, ha una consistenza di 3.774 buste.

Presenta serie documentali riguardanti il centro storico di Cagliari, importanti chiese, ex basiliche, ex conventi, vincoli, verifiche d’interesse di beni culturali di Cagliari, Oristano e province, complessi minerari, poi ancora ville, torri litoranee, chiese, ex cattedrali, castelli, monti granatici delle province di Cagliari e Oristano, e tanto altro.

E’ accessibile non solo agli studiosi, agli studenti e ai professionisti ma a tutti agli appassionati che desiderano dedicarsi alla ricerca o, semplicemente, soddisfare proprie curiosità.

 


L'archivio è aperto al pubblico il mercoledì dalle ore. 10.00 alle 13.00 e il giovedì dalle ore 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 17,30.

 

L’accesso alla sala studio per esaminare il materiale documentario sarà possibile previa prenotazione da effettuarsi al funzionario responsabile dell’archivio al seguente indirizzo e-mail: maria.zedda@beniculturali.it, dopo aver scaricato e compilato il modulo predisposto sul sito istituzionale e aver ricevuto da parte della Soprintendenza ABAP una e-mail di conferma che indicherà il giorno e l’orario d’ingresso sulla base della disponibilità della sala di consultazione.

Si precisa che sarà seguito l’ordine cronologico di presentazione della domanda, ad eccezione di eventuali accessi agli atti in materia di contenzioso nel rispetto dei tempi previsti dalla normativa in materia.

Vi ricordiamo che si dovranno osservare le seguenti regole:

 1 - Non si potrà accedere senza avere indossato la mascherina chirurgica monouso, da portare senza soluzione di continuità sino all’uscita dall’edificio.

 2 - Le mani dovranno essere frequentemente disinfettate utilizzando l’apposito dispenser, posizionato all’ingresso della sala consultazione.

3 - Si dovrà mantenere sempre la distanza interpersonale di almeno un metro.

Si chiede alla nostra utenza la massima collaborazione.

 

 

Responsabile
Maria Zedda
maria.zedda@cultura.gov.it 

tel. 070 2010 330

Collaboratori

Archivio fotografico ed applicazione artt. 106/107 D.Lgs 42/2004
Responsabile
Stefano Montinari

Archivio disegni
In questa specifica sezione dell’archivio viene conservata la documentazione grafica, costituita da disegni, rilievi, planimetrie, prospetti, sezioni e copie eliografiche, eseguita in occasione degli interventi di restauro sui principali monumenti e sui beni culturali della regione Sardegna soggetti alle leggi di tutela. Le raccolte sono state organizzate e nascono come archivi interni ad uso dei tecnici della Soprintendenza.

L’archivio disegni della sezione architettura è conservato nella sede di Villa Binaghi .

Per consultare i documenti dell’archivio disegni è necessaria la preventiva autorizzazione da parte del dirigente della Soprintendenza  e la compilazione sottoscritta di apposito modulo di richiesta.

Il modulo compilato può essere inviato alla Soprintendenza tramite posta ordinaria, tramite e-mail all’indirizzo sabap-ca@cultura.gov.it   oppure consegnato a mano negli orari di apertura degli uffici. (L’Amministrazione tratterà i dati personali nel rispetto del D. Lgs. 196/2003).